Acqua informata e Luna Piena: il rituale antico che trasforma energia e vita interiore

di Marilena D'Aietti - IG Strategist

La canalizzazione che ha cambiato la mia vita per sempre.

Era una notte di una Luna Piena, nel 2018.
Il cielo era talmente luminoso che pareva giorno, eppure dentro di me era notte fonda. Avevo appena iniziato un lavoro che non sentivo mio, la mia famiglia era uscita da un periodo nero che mi aveva lasciata stremata, e io mi sentivo come una barca senza rotta.

Non sono mai stata il tipo da crogiolarmi nel lamento.
Anche quando tutto sembrava franarmi addosso, dentro di me c’era sempre quella voce che diceva: “Cerca la luce, c’è un modo”.
Così, la sera, mi ritagliavo piccoli angoli di silenzio. Spegnevo il telefono, chiudevo gli occhi e mi rifugiavo nel mio spazio sacro interiore.

Quella notte, però, fu diversa.
Stavo respirando lentamente, quando d’improvviso è arrivata un’immagine. Non un pensiero, non una fantasia: un’immagine limpida, come se qualcuno me la stesse mostrando.
Una caraffa di vetro. Acqua chiara dentro. E su quella caraffa, una parola scritta in rosso: “AMORE”.

Io, che in quel periodo l’amore non sapevo neanche dove fosse finito.
Io, che vedevo solo nero intorno a me.

Eppure quell’immagine mi ha attraversata come un lampo.
Ho sentito, senza capire come, che l’acqua non era solo acqua. Che poteva contenere parole, emozioni, vibrazioni. Quella Luna, quella stessa Luna piena che brillava fuori dalla finestra mi stava parlando, e mi diceva che poteva amplificare quel potere.

Fu un’intuizione fortissima. Un invito dolce che mi fece pensare: “Prova. Informa l’acqua. Parla all’acqua. Lascia che la Luna le infonda il potere.”

Quella notte non sapevo ancora che quella sarebbe stata una pratica antica, né che l’avrei fatta ogni mese per anni. Sapevo solo che qualcosa, dentro di me, si era acceso. E che niente, dopo, sarebbe stato più come prima.

Una scoperta antica e preziosa

Nel tempo ho scoperto che non ero sola: l’idea dell’acqua che registra “informazioni” non è nuova. Studiosi come Masaru Emoto hanno esplorato la memoria dell’acqua, mostrando come parole, musica, numeri, sentimenti possano influenzare la struttura dei cristalli d’acqua.
In altre tradizioni esoteriche, l’”acqua lunare” (moon water) è considerata un potente vettore energetico: l’elemento attivo che assorbe le vibrazioni della Luna e le restituisce quando la usiamo nella vita di tutti i giorni.

Da quel momento, ogni Luna Piena è diventata un appuntamento sacro. Non è passato un mese senza che io praticassi l’acqua informata per me e per la mia famiglia: con devozione, con sempre maggiore chiarezza, e raccontando via via le mie esperienze nel mio diario. Quello che è cambiato, dentro e fuori, è stato profondo e incredibile.

Cosa significa “acqua informata” nella pratica della Luna Piena

Prima di spiegarti il mio rituale personale, è importante chiarire il concetto (suscettibile di interpretazioni).

  • Memoria dell’acqua / informazione: secondo la mia esperienza personale e le teorie di Emoto, l’acqua esposta a parole, intenzioni, musica, atteggiamenti vibrazionali assume strutture diverse nei suoi cristalli: armoniche se l’energia è positiva, disordinate se negativa. 

  • Alcune pratiche spirituali considerano che l’acqua possa “registrare” le energie della Luna, diventando un canale attraverso cui manifestare, trasformare, purificare.

  • Naturalmente, dal punto di vista scientifico, queste idee sono considerate non confermate: la “memoria dell’acqua” non ha finora trovato riscontri definitivi nella ricerca tradizionale. Eppure, nel mondo dell’energia e del simbolico, ciò che conta è l’effetto che produce nella coscienza, nel corpo sottile, nella trasformazione personale.

Il mio rituale personale di acqua informata (che faccio ogni Luna Piena)

Voglio svelarti i passaggi che uso, e che ho raffinato nel tempo, per trasformare un semplice atto in una pratica energetica potente.

Passaggio Cosa faccio Perché
Preparazione dell’acqua Uso sempre acqua pura, amo raccoglierla da un’antica fontana vicino casa ccon una testa di leone in pietra, la forza di quel simbolo mi accompagna ogni volta che verso l’acqua. Poi la conservo in un contenitore di vetro trasparente Il vetro è neutro, lascia passare la luce lunare e non altera l’energia
Pulizia energetica del contenitore Lo lavo con intenzione, lo benedico (con fumo di erbe, mantra, suono) Per liberarlo da influenze indesiderate e predisporlo all’informazione che vuoi imprimere
Impostare l’intento Prima di esporre l’acqua, mi raccolgo in silenzio: ascolto le parole che mi arrivano dal cuore, oppure lascio che siano gli oracoli a parlare, poso la carta o la parola scelta sotto la caraffa e mi connetto all’intento. Poi benedico l’acqua con parole potenti, perché diventi veicolo di quella energia. L’intento è la “firma energetica” che il rituale porta con sé
Esposizione alla luce lunare Appoggio il contenitore nel mio grande terrazzo (o in finestra se all’esterno non è possibile), la notte prima di Luna Piena, affinché l’acqua assorba l’energia lunare al culmine della sua energia La Luna amplifica il potere di assorbimento, in particolare nelle fasi di pienezza
Momento di comunione Con le mani o il respiro, “comunico” con l’acqua, passo l’energia dal mio cuore al contenuto. Aggiungo eventuali parole, mantra, musica o cristalli in risonanza Per sincronizzare l’acqua con la mia frequenza interiore
Ritiro al mattino Recupero l’acqua prima dell’alba (sapeste che vista ora che vivo in una valle toscana, alle 5 del mattino sembra incantata), ringrazio il rituale e la custodisco, spesso con un’etichetta che indica la luna, la data e l’intenzione Così preservo nella coscienza e nella materia ciò che è stato generato
Uso / distribuzione Uso quell’acqua per purificare il mio altare, oppure la bevo ricaricandola con acqua nuova quando sta per finire, così da mantenere l'energia per tutti i 28 giorni L’idea è usare l’acqua trasformata per diffondere la vibrazione che ha ricevuto

Nel corso degli anni, ho imparato a modulare il rituale: a seconda del tema della Luna (abbandono, manifestazione, guarigione) aggiungo erbe, cristalli, parole chiave specifiche. E ogni mese il rituale evolve, si raffina, diventa sempre più mio.

I cambiamenti che ho vissuto (e che puoi vivere anche tu)

Quando ho iniziato, ero semplicemente curiosa di sperimentare. Oggi posso guardare indietro e misurare quanto questa pratica sia diventata una pietra miliare nel mio cammino:

  • Maggiore sensibilità energetica: percepisco con più chiarezza le energie sottili, le sincronicità, le risposte dell’universo.

  • Accelerazione nelle manifestazioni: desideri, progetti, connessioni che prima tardavano ora si manifestano con più rapidità e fluidità.

  • Pulizia profonda: molte vecchie credenze, schemi, blocchi sono emersi durante questi rituali e hanno potuto essere liberati.

  • Corpo, mente, anima allineati: l’acqua informata agisce anche sul corpo sottile, portando armonia, integrazione e radicamento.

  • Senso di sacralità nel quotidiano: ogni Luna Piena diventa un rito di passaggio, un momento sacro che scandisce il mio calendario interiore.

E non è un percorso “magico” privo di lavoro: la trasformazione chiede presenza, fiducia, ascolto. Ma ogni volta che pratico, avverto un salto in consapevolezza.

Perché questa pratica è ancora così potente

  • L’acqua è l’elemento più fluido, ricettivo e in contatto con il nostro sé più profondo: simbolicamente ed energeticamente è perfetta per portare l’intento in “forma vibrazionale”.

  • La Luna, in quanto corpo celeste vicino alla Terra, incide sul liquido, sui cicli, sul nostro inconscio: combinare Luna e acqua apre un canale di connessione con dimensioni sottili e con il nostro potente intuito femminile (che tutti abbiamo, uomo o donna)

  • L’atto rituale, la preparazione, l’intento, la comunione, risveglia in noi un atteggiamento di presenza, meraviglia e gratitudine: è questa coscienza che amplifica il risultato.

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